Il gioco come il lavoro, va retribuito
Lo scontro si fa serio. Fare una scommessa online non è complesso. Talvolta però, per incassare la vincita ci può volere del tempo. Un po’ troppo, come è stato segnalato alla UK Gambling Commission, che ha così richiamato gli operatori di Sua Maestà, spronandoli ad accelerare le pratiche dei prelievi.
I numeri sono imponenti. Migliaia di chiamate che evidenziano la difficoltà nel poter ritirare le vincite. Ritardi molto spesso correlati ai documenti d’identità richiesti dalla singola casa da gioco online. Eppure, ci sono anche casinò più veloci.
Sarà che l’Inghilterra ha dato i natali ai sindacati, ma anche questa volta la terra d’Albione è stata la prima a muoversi per i diritti dei “giocatori” da retribuire.
I diritti sono diritti
La domanda sorge spontanea: perché la stragrande maggioranza dei versamenti, a prescindere dalla modalità di pagamento scelta, sono quasi sempre istantanei mentre i prelievi ci vuole molto più tempo, a causa di improvvisi inghippi? Si prospetta un braccio di ferro ravvicinato con i diretti “creatori del problema”, spesso trincerati dietro risposte interlocutorie.
Un trend che la UKGC vuole capire e approfondire, magari iniziando ad agire già dalla revisione del Gambling Act, prevista nel 2024.