I siti online non autorizzati hanno vita breve
L’oscuramento è legittimo: prima l’azione, poi la protesta della parte interessata e infine la conferma della sentenza. Il gioco online in Italia è legalizzato purché si operi secondo le normative vigenti, dunque ottenendo l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).
Lo ha imparato a proprie “spese” anche un operatore che si è visto prima oscurare il sito dal suddetto organismo, quindi, dopo aver presentato ricorso, la conferma della “misura punitiva“.
Il gioco è una cosa seria
Slot machine, poker, giochi di casinò variegati, bingo. C’erano tutti in un sito internet, ma qualcosa non era stato fatto bene. E non un dettaglio qualsiasi.
Mancava l’autorizzazione da parte dell’ADM all’azienda titolare del suddetto, dunque la risposta-azione non si è fatta attendere, inserendo la società incriminata “nell’Elenco di siti di gioco inibiti ai sensi dell’articolo 1, commi 50 e 50-bis, delle legge 27.12.2006, n. 296 e relativi decreti direttoriali attuativi del 2.01.2007 e del 15.11.2017, in quanto contenenti offerta, in assenza di autorizzazione, attraverso rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro“.
A dispetto di un ricorso basato sul doppio principio di non-obbligo a scommettere real cash & impossibilità di convertire vincite in denaro vero, il TAR del Lazio ha comunque respinto il ricorso, confermando la legittimità dell’azione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.